Giornata della Memoria per i Licei dell’Istituto Omnicomprensivo Gentili-Tortoreto: un viaggio tra storia e riflessione

La commemorazione della Giornata della Memoria rappresenta un momento fondamentale, un tassello per la costruzione di un’identità che non si basa sull’esclusione dell’altro e del diverso, ma sul dar voce a chi non ha avuto l’occasione di farsi ascoltare. Un'occasione per riflettere sul passato e costruire un futuro più consapevole. È stata questa l’idea alla base dell’incontro che ha visto protagonisti i ragazzi e le ragazze dei licei dell’Istituto Omnicomprensivo Gentili-Tortoreto che si inserisce all’interno del progetto di educazione civica sulla Giornata della Memoria. 

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Quest'anno il progetto si è sviluppato in due filoni: una prima parte, svoltasi lunedì 20 gennaio, che ha visto coinvolti gli studenti delle classi quinte dei Licei che hanno partecipato alla visita didattica al campo di concentramento di Servigliano, partecipando ad un laboratorio sulla storia degli Ebrei; la seconda parte, invece, ha visto coinvolti tutti gli studenti delle diverse classi che hanno realizzato approfondimenti e attività per comprendere la tragedia della Shoah e il valore della memoria, presentati martedì 28 gennaio presso la sala congressi di Sarnano.

La mattinata è iniziata con i saluti della Dirigente Scolastica, prof.ssa Brigida Cristallo, che ha accolto calorosamente gli studenti e li ha invitati a prendere posto sul palco per mostrare ai presenti i loro contributi. 

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I primi a dar testimonianza della propria esperienza di avvicinamento alla Shoah sono stati i ragazzi del 5 Scienze Umane che hanno realizzato un approfondimento multimediale sulla storia ebraica in Italia e sulla visita didattica al campo di internamento di Servigliano. Attraverso foto e video registrati sul luogo hanno ricordato a tutti i ragazzi e le ragazze dell’istituto le ragioni storiche alla base di una discriminazione millenaria. 

La classe 5 Liceo Scientifico e Scienze Applicate ha realizzato e mostrato un video sul concetto del viaggio nella Shoah, interpretato come percorso mentale e spirituale. Il progetto ha evidenziato il valore del passato come monito per non ripetere gli errori della storia e per costruire una società più consapevole e rispettosa della dignità umana. 

La visita al campo di Servigliano ha costituito l’input anche per la condivisione di una riflessione della classe 5° del Liceo Linguistico: in particolare le studentesse hanno riferito le impressioni e le emozioni suscitate dall'esperienza della visita al campo. Tra le storie ricordate dalle ragazze spicca quella di una donna internata con la sua famiglia e poi deportata ad Auschwitz, unica sopravvissuta. La domanda centrale che gli studenti si sono posti è: "Abbiamo veramente imparato dagli errori del passato?"

A riscattare il silenzio imposto alle voci degli ebrei perseguitati e uccisi durante l’Olocausto sono stati gli studenti di lingua tedesca della classe 5 del Liceo Linguistico. Tre studentesse hanno prestato la loro voce per la recitazione della poesia "Todesfuge" di Paul Celan, un'opera simbolo della memoria dell'Olocausto, che attraverso il linguaggio poetico esprime il dolore e la tragedia delle vittime.

Maria Vittoria, studentessa del 4LS, ha sviluppato una riflessione sul concetto di "Banalità del Male" di Hannah Arendt, ponendo l'accento sulla figura delle SS, sulla difficoltà di distinguere tra bene e male nei sistemi totalitari e sull’importanza della responsabilità di scegliere.

Gli studenti del 4 Liceo Scientifico e Scienze Applicate hanno studiato il progetto delle Pietre d'Inciampo, piccole mattonelle commemorative poste davanti alle abitazioni degli ebrei perseguitati. Hanno inoltre approfondito la figura di Shlomo Venezia, sopravvissuto ad Auschwitz, le cui testimonianze sono essenziali per mantenere viva la memoria e del quale hanno letto alcuni estratti, commoventi, dal suo libro “Sonderkommando Auschwitz”. 

La classe 3 del Liceo Scientifico ha affrontato la questione dell'importanza della memoria della Shoah, sottolineando la necessità di ascoltare le voci di coloro che hanno vissuto l'orrore e dare spazio alle testimonianze soppresse. La lettura del "Diario di Anna Frank" ha offerto un'ulteriore occasione di riflessione.

Gli studenti del Liceo Scientifico hanno realizzato un plastico commemorativo con citazioni di Anna Frank, Liliana Segre e Primo Levi, creando un percorso visivo e testuale sulla memoria della Shoah.

La classe 1 del Liceo Linguistico ha, invece, approfondito la figura di Shlomo Venezia, “testimone della cenere” e membro del Sonderkommando, costretto a occuparsi dello smaltimento dei corpi dei deportati uccisi. Gli studenti hanno scritto una lettera a Shlomo Venezia, esprimendo la loro emozione e il loro impegno a non dimenticare.

Gli studenti del 2 del Liceo Scientifico e delle Scienze Applicate hanno realizzato, tramite un podcast, un'intervista impossibile a Primo Levi, cercando di dare voce ai suoi pensieri e alle sue riflessioni sulla Shoah, sulla responsabilità e sulla necessità di ricordare.

Questi progetti dimostrano come la memoria non sia solo un atto di commemorazione, ma un'occasione di crescita culturale e civile, per far sì che il passato non sia dimenticato e gli errori non siano ripetuti.

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La seconda parte della mattinata è stata introdotta da un breve video sul tema della Shoah, realizzato dalla professoressa Lucrezia Ercoli, già ospite durante la Festa della Cravatta, che ha permesso al Direttore Scientifico del campo di concentramento di Servigliano, prof. Paolo Giunta La Spada, di iniziare la propria chiacchierata insieme ai ragazzi e ai docenti. Il professore ha cominciato il suo intervento mostrando agli studenti un video della sig.ra Giuliana Vannini, sopravvissuta alla Shoah e insieme a delle foto ha mostrato quali sono stati i luoghi che lei ha toccato nella sua storia, soffermandosi sugli orrori dell’Olocausto e facendo riflettere tutti i presenti su quanto, all’epoca, la diversità fosse un concetto pesante e su come fosse impossibile per uomini, donne, bambini ebrei poter compiere azioni semplici, comuni, come ad esempio andare al cinema. Successivamente ha mostrato diversi documenti ufficiali dell’epoca, conservati nel campo di concentramento di Servigliano di cui ha raccontato la storia, specialmente durante il periodo delle deportazioni, facendo un focus sui diversi tipi di triangoli che venivano applicati sulle vesti dei detenuti, sia ebrei che dissidenti politici. In particolare ha dato maggiore rilievo al triangolo che veniva applicato sulle vesti dei disabili. Tutta la riflessione è gravitata anche intorno al concetto di razzismo che, ahimè, è ancora troppo vivo e presente oggi. Il professore, infatti, ha analizzato proprio come questo concetto fosse presente nel nostro paese ancora prima dell’entrata in vigore delle Leggi Razziali e come sia tuttora troppo presente nei nostri discorsi e nella vita di tutti i giorni. Tutto ciò non deve lasciarci indifferenti, dobbiamo sempre avere memoria di quanto accaduto, ma soprattutto dobbiamo tutti lottare quotidianamente affinché certe atrocità non si verifichino più e affinché la parola “razzismo” scompaia dalle notizie di cronaca e dalle nostre vite.

La giornata, densa di emozioni e commovente sotto tanti punti di vista, è stata apprezzata e sentita da tutti, studenti, docenti e dalla Dirigente Scolastica che ha concluso l’evento andando ad individuare delle parole chiavi che ciascuno di noi poteva portarsi a casa da questo momento di riflessione. 

Ultima revisione il 29-01-2025