Giorno della Memoria
“Chi salva una vita, salva il mondo intero”
E’ stata una mattinata intensa di racconti, riflessioni, testimonianze ed emozioni quella vissuta dagli studenti dell’IIS Gentili di San Ginesio lo scorso 26 gennaio, riuniti presso la sala congressi del comune di Sarnano per celebrare il “Giorno della Memoria”. Tanti i contributi preparati dalle classi e condivisi nel corso della mattinata: il senso e l’importanza del fare “memoria”, le leggi razziali, il massacro nel ghetto di Terezin attraverso i disegni dei bambini e le parole di Gianni Rodari, lo sterminio delle persone disabili, le pietre d’inciampo, la Casa della Memoria e il Parco della Pace di Servigliano anche con un kahoot a tema, oltre a letture di testi di Shlomo Venezia, Primo Levi e la poesia in tedesco “Espenbaum” di Paul Celan. Sono intervenuti, per un saluto e un ringraziamento, il dirigente Donato Romano e il sindaco di Sarnano Luca Piergentili.
Nella seconda parte della mattinata Paolo Giunta La Spada, studioso e direttore scientifico dell’Associazione Casa della Memoria di Servigliano, e Giuliana Vannini, figlia dei Grete Schattner, ebrea imprigionata nel campo di Servigliano e da lì deportata prima a Fossoli e poi ad Auschwitz, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi. Giuliana Vannini, con delicatezza e commozione, ha ricordato quell’alba dell’8 ottobre 1943, quando a soli quattro anni le portarono via la madre per sempre. Paolo Giunta La Spada, autore del libro “Servigliano-Auschwitz – La storia di Grete Schattner”, attraverso numerosi collegamenti tra la vicenda di Grete e Giuliana e il contesto storico-culturale, ha aiutato gli studenti a comprendere che esiste una “shoah” tutta italiana, anche nel nostro territorio. Ha infine invitato gli studenti a studiare ed approfondire la storia, perché solo lo studio può rendere liberi in quanto indipendenti nel giudizio.
Molto toccanti sono state anche le testimonianze di due studenti dell’Istituto sui loro bisnonni. La prima ha ricordato il partigiano caldarolese Aldo Buscalferri, trucidato il 22 marzo del 1944 insieme ad altre 60 persone durante le rappresaglie dell’esercito nazi-fascista nell’entroterra maceratese. La seconda ha raccontato il coraggio dei coniugi Quirino e Sperandia Stortini di Monte San Martino, che nascosero in casa e salvarono dalla deportazione un’intera famiglia ebrea; per questo sono stati proclamati dallo Yad Vashem di Gerusalemme Giusti tra le nazioni.
Ultima revisione il 17-09-2024