Le sfide che l’AI pone: il filosofo Mario De Caro e gli studenti e le studentesse dei Licei dell’Istituto “Gentili-Tortoreto” di San Ginesio

L'atteso intervento dell'illustre Prof. Mario De Caro, docente di Filosofia all'Università di RomaTre, dal titolo "Le sfide che l'AI pone", si è tenuto presso il Salone dell'Ostello di San Ginesio alla presenza delle classi terze, quarte e quinte di tutti gli indirizzi del nostro Istituto. 

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L'incontro, organizzato e moderato dalla nostra prof.ssa Tiziana Alessandroni, ha suscitato un vivo interesse nei presenti, affrontando attualissimi sviluppi dell'AI, che impongono rinnovate riflessioni in campo etico e un ripensamento del rapporto uomo-macchina, che da sempre ha affascinato filosofi e scienziati, a partire dal cartesiano "mind-body problem" fino ad arrivare a Wittgenstein nel Novecento. 

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Tematiche come il cybercrime, il mondo sommerso e oscuro del darkweb, il rischio di progressiva scomparsa di alcuni profili professionali rimpiazzati dall'automatizzazione, fino all'emergere di primitive forme di "intelligenza" nelle macchine stesse (le reti neurali oggi possono arrivare a contare qualcosa come 170 miliardi di nodi) pongono non pochi interrogativi all'uomo contemporaneo e alle politiche dei vari governi, in una società della complessità che offre ai giovani compiti e prospettive altamente sfidanti. 

Alcuni di questi quesiti sono stati ben formulati dai ragazzi, trovando accoglienza e possibilità di sviluppo da parte del docente De Caro, che vanta un prestigioso curriculum di studi, di cui alcuni condotti tra l'altro su Davidson e Putnam, oltre che ricerche presso il Massachusset Institute of Technology. Di fronte ai nostri occhi, in un futuro ormai prossimo, rischiano di materializzarsi i pericoli immaginati da alcune delle più ardite distopie cinematografiche, dal classico "Blade Runner" per arrivare al più recente "Ex Machina".

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La minaccia di un'intelligenza artificiale generalizzata e onnipotente non è più futuristica, per cui non possiamo permetterci il lusso di arrivare in ritardo. È quanto sottolineato anche da Sam Altman, il CEO di OpenAI e padre di ChatGpt che, di fronte all'US Congress già nel 2023, delineava una biforcazione di fronte alla storia dell'umanità: la prima strada condurrebbe a un'immagine rassicurante dell'AI, invenzione destinata a rivoluzionare le "umane sorti e progressive" come la stampa di Gutenberg; la seconda via conterrebbe invece un futuro più cupo, pronto a deflagrare con la potenza distruttiva di una bomba atomica. L'uomo quale via riuscirà ad abbracciare?

Ultima revisione il 08-02-2025